La luce solare è per tutti gli esseri viventi è fonte di vita, ma la stessa, se presa in modo eccessivo, può provocare danni importanti alla salute, ecco perché bisogna conoscerla bene e scoprire il mondo dei filtri solari, come protezione per la nostra pelle.
Contenuti dell'articolo
- Conosciamo la luce solare
- Cosa è un prodotto solare
- Cosa è l’SPF
- Cosa ci deve essere in un’etichetta di un prodotto solare
- Cosa non ci deve essere scritto in un’etichetta di un prodotto solare
- Che quantità di prodotto bisogna spalmare sulla pelle per ottenere la protezione
- I fototipi
- I 7 consigli per non scottarsi
- I 7 falsi miti sulle protezioni solari
- 1. Le lampade preparano la pelle al sole
- 2. Se c’è nuvolo non serve la crema solare
- 3. La protezione solare va data solo sui nei per evitare i melanomi
- 4. La pelle scura non ha bisogno di protezione
- 5. La crema water resistent non va applicata dopo il bagno
- 6. I solari con alta protezione non fanno abbronzare
- 7. Gli autoabbronzanti proteggono dal sole
- Come sono fatti i prodotti solari: nanoparticelle, filtri chimici e fisici a confronto
- Nanoparticelle nei solari: come fa un consumatore a riconoscerle?
- Un formulatore come può sapere se la materia prima che sta usando è nano o no?
- Che filtro solare utilizzare? Fisico? Chimico? O una miscela di entrambi?
- Perché spesso sono preferiti i filtri chimici dalle aziende cosmetiche
- Filtri solari e impatto sull’ambiente
- Si può fare a meno dei solari?
- Gli ingredienti giusti per l’estate
Conosciamo la luce solare
La luce solare è composta da diversi tipi di radiazioni, le più pericolose per la nostra pelle sono gli UV (radiazioni ultra violette), che si dividono in:
UVA: sono circa il 95% di tutte le radiazioni UV, passano anche se il cielo è nuvoloso, penetrano negli strati profondi dell’epidermide fino al derma, provocando un’accelerazione dell’invecchiamento cutaneo e andando ad alterare l’elastina e il collagene, due importanti proteine che garantiscono l’elasticità della pelle, inoltre stimolano la produzione di radicali liberi, veri e propri pirati dell’invecchiamento cellulare, aumentando il rischio di tumori alla pelle. Gli UVA contribuiscono in maniera minore all’abbronzatura e alla comparsa di eritemi e scottature.
UVB: non penetrano in profondità nella pelle, stimolano l’abbronzatura, ma sono più potenti degli UVA e possono provocare eritemi, scottature fino alle ustioni. Sono dannosi per la pelle e per gli occhi e contribuiscono anche loro all’invecchiamento cutaneo, anche se in maniera minore rispetto agli UVA, possono aumentare il rischio di tumori cutanei.
UVC: sono i più pericolosi per la salute umana, ma vengono filtrati dalla fascia di ozono che circonda la Terra. Oggi si parla di assottigliamento di questa fascia e in futuro potrebbero diventare molto pericolosi per la salute.
La Skin Cancer Foundation, mette in guardia sulle scottature, bastano circa 5 o più scottature per aumentare il rischio di melanoma dell’80%. Con il sole non si scherza, c’è di mezzo la salute.
Cosa è un prodotto solare
Un prodotto solare è “un preparato (crema, olio, gel, spray) destinato a essere posto in contatto con la pelle umana, al fine esclusivo o principale di proteggerla dai raggi UV assorbendoli, disperdendoli o mediante rifrazione”.
I prodotti solari in Italia e in tutta Europa, sono considerati dei cosmetici e come tali sono regolati dal Regolamento sui cosmetici. Il Regolamento, non è però l’unico riferimento per le aziende cosmetiche, nel 2006 la Commissione Europea ha pubblicato una “Raccomandazione sull’efficacia dei prodotti per la protezione solare e sulle relative indicazioni” in modo da garantire una maggiore chiarezza sia alle aziende che ai consumatori, semplificando le indicazioni in etichetta.
In America i solari sono considerati farmaci da banco, questo non significa che siano più sicuri di quelli europei, anzi, il loro sistema ha fatto sì che rimanessero più indietro sulla ricerca dei filtri solari e il marketing Americano, particolarmente permissivo, ha generato molta confusione nei consumatori riguardo al numero dell’SPF, che in UE può raggiungere un massimo di 50+, mentre in America hanno immesso sul mercato prodotti con SPF anche di 100! In America dei solari se ne occupa la Food and Drug Administration(Fda).
L’Unione Europea ha stabilito che la protezione totale non esiste e che i solari si suddividono in:
- protezione bassa (6 e 10)
- protezione media (15, 20 e 25)
- protezione alta (30, 40 e 50)
- protezione molto alta (50+)
Etichette che promettono il “sun block”ovvero lo schermo totale sono fuori legge e ingannano il consumatore (legge europea del 2008)
In questi ultimi anni sono arrivati dall’America molti prodotti solari con filtri 70,80, 100, generando confusione nei consumatori, questi valori corrispondono al 50+ europeo.
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Cosa è l’SPF
L’SPF (Sun Protection Factor) indica la capacità di un prodotto solare di bloccare i raggi UV, in particolare i raggi UVB e designa il tempo per cui una persona, protetta da quel particolare solare, può esporsi al sole senza ottenere eritemi o ustioni. L’SPF è seguito da un numero che in Europa va da 6 a 50+.
L’SPF è il rapporto tra la Minima Dose Eritematogena (MED) della zona protetta dal prodotto e la Minima Dose Eritematogena della zona non protetta della stessa persona.
Il fattore di protezione è molto importante: quanto più è alto, tanto maggiore sarà la quantità di raggi UV necessaria per indurre un eritema sulla pelle protetta. Un prodotto con SPF 30 significa che la dose di UV necessaria per sviluppare un eritema con la protezione è 30 volte superiore all’assenza di protezione.
Una crema con SPF 50+, se correttamente applicata, protegge la pelle da scottature nel 98% dei casi provocate dai raggi UVB e dall’invecchiamento cutaneo dai raggi UVA.
Come potrebbe una crema con SPF 100 proteggere tanto di più? Nemmeno i vestiti possono definirsi a schermo totale. In Europa si sta parlando però di portare il massimo valore a 60+ forse per uniformarsi alla nuova moda?
Cosa ci deve essere in un’etichetta di un prodotto solare
I prodotti solari devono proteggere sia dai raggi UVB che dai raggi UVA e protezione UVA deve essere almeno 1/3 di quella UVB, in etichetta quindi ci devono essere:
- SPF con il numero (da 6 a 50+)
Se una crema solare ha un range di protezione, per esempio un SPF tra 15 e 30, sull’etichetta bisognerà riportare il valore più basso del range, in questo prodotto quindi l’SPF dichiarato sarà 15. - Il bollino UVA (simbolo di un cerchio con scritto UVA)
- Ci devono essere i consigli sulle precauzioni da adottare nonostante il prodotto solare e le modalità d’uso: come applicare il prodotto, di riapplicare il prodotto dopo il bagno e con che frequenza, usare cappello e occhiali da sole, non esporre alla luce diretta del sole i bambini di età inferiore, non rimanere esposti al sole troppo a lungo.
E’ importante ricordarsi di riapplicare il solare dopo ogni bagno, se si suda molto e se ci si strofina con asciugamani o teli. Anche se il solare è waterproof va riapplicato dopo il bagno.
Ricordo che l’etichetta di un prodotto solare è un’etichetta cosmetica, nella quale oltre ai dati obbligatori per legge (come il responsabile dell’immissione in commercio, INCI, lotto, quantità, PAO etc…) servono le raccomandazioni specifiche sui solari.
Se vuoi saperne di più sulla lettura di un’etichetta cosmetica leggi anche l’articolo Come leggere un’etichetta cosmetica.
Cosa non ci deve essere scritto in un’etichetta di un prodotto solare
La legge vieta che in etichetta o sul contenitore ci siano scritte come “schermo totale” o “protezione totale” o “protezione per tutto il giorno”
Che quantità di prodotto bisogna spalmare sulla pelle per ottenere la protezione
Se non si applica abbastanza solare sulla pelle o non si riapplica con la giusta frequenza (per esempio dopo il bagno o la doccia), il rischio di scottature è molto alto, anche se in etichetta è riportato un SPF molto alto, ci vuole sempre giudizio e accortezza nell’utilizzare i prodotti solari. La dose di prodotto da utilizzare per avere la protezione dichiarata in etichetta è di 2mg/cm2, il che significa che in media ogni applicazione richiederebbe circa 16g di prodotto, un normale flacone di prodotto solare di circa 150 ml non basterebbe per 10 applicazioni, addirittura ci sono persone che dopo due settimane di vacanza non hanno finito il solare e lo tengono per l’anno successivo.
I fototipi
Il fototipo indica la risposta della nostra pelle ai raggi solari, dipende dalle nostre caratteristiche fisiche, come il colore della pelle e dei capelli. Esistono sei tipi di fototipo, e più il fototipo è basso maggiore dovrà essere la protezione (SPF alto).
- Fototipo I Persone bionde o rosse con pelle molto sensibile, chiara ed efelidi, occhi chiari: si scottano sempre e non si abbronzano mai. L’esposizione è sconsigliata oppure deve essere breve e limitata alle prime ore del giorno e le ultime del pomeriggio.Rientrano in questo gruppo anche i bambini nel primo anno di vita. Occorre utilizzare SPF molto alti (50+)
- Fototipo II Persone bionde con pelle chiara, sensibile: si scottano sempre, anche se possono ottenere una minima abbronzatura utilizzando una crema con alta protezione. È consigliabile evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali del giorno. Occorre utilizzare SPF molto alti
- Fototipo III Persone biondo scure, con cute sensibile, occhi scuri: ottengono una modesta scottatura con pigmentazione graduale. Occorre utilizzare SPF alti
- Fototipo IV Persone castane con cute moderatamente sensibile, occhi scuri: si abbronzano facilmente. È sufficiente rispettare una gradualità nei tempi di esposizione e utilizzare SPF medi
- Fototipo V Persone con capelli e occhi scuri , pelle olivastra, che raramente si scottano. La pigmentazione è intensa. Si possono utilizzare SPF medio bassi
- Fototipo VI Persone con capelli scurissimi, occhi neri e pelle insensibile che non si scottano mai: l’abbronzatura è molto rapida e intensa. Necessitano comunque di fotoprotezione con SPF basso, in quanto non sono esenti da danni a lungo termine.
I 7 consigli per non scottarsi
- Valutare la zona geografica dove si prenderà il sole, l’altitudine (mare o alta montagna fanno differenza), se c’è vento, nuvolosità (che aumenta il rischio di scottature).
- D’estate i raggi solari sono più intensi e aumentano il rischio di scottature
- Non esporre al sole diretto i bambini di età inferiore all’anno e per i più grandi evitare le ore centrai della giornata (11-16), esponendoli in modo graduale
- Usare cappello e occhiali da sole
- Usare creme solari ad alto fattore di protezione (l’uso delle creme non ostacola la formazione della vitamina D), utilizzandone la giusta quantità e ripetendo l’applicazione più volte durante l’esposizione e sempre dopo i bagni (anche se c’è scritto water resistent o resistente all’acqua) e se si suda molto.
- Usare le creme anche all’ombra perché il sole filtra anche attraverso i vestiti e l’ombrellone, inoltre la sabbia e i sassi e l’acqua fungono da riflettori delle radiazioni UV.
- L’utilizzo delle creme solari non sostituisce tutte le precauzioni indicate bisogna evitare la comparsa dell’eritema o di scottature.
I 7 falsi miti sulle protezioni solari
1. Le lampade preparano la pelle al sole
Falso: le lampade emettono solo raggi UVA, che non servono per preparare la pelle al sole, ma anzi la invecchiano e possono a lungo andare danneggiarne il DNA.
2. Se c’è nuvolo non serve la crema solare
Falso: quando il cielo è nuvoloso i raggi solari passano ugualmente (98%) ed è più facile scottarsi, inoltre è importante considerare anche l’irradiazione dell’acqua, sabbia, sassi (soprattutto se bianchi), neve, cemento.
3. La protezione solare va data solo sui nei per evitare i melanomi
Falso: bisogna proteggere tutta la pelle, perché il melanoma può insorgere anche da una pelle sana e non solo dai nei (25% dei casi), su una pelle ricca di nei è consigliata comunque una protezione alta o altissima.
4. La pelle scura non ha bisogno di protezione
Falso: sicuramente il rischio di sviluppare melanomi è più basso nelle persone dalla pelle scura, ma le radiazioni solari provocano comunque l’invecchiamento accelerato e l’aumento di radicali liberi. Per chi ha la pelle scura è sufficiente una protezione bassa.
5. La crema water resistent non va applicata dopo il bagno
Falso: anche se in etichetta c’è scritto water resistent, la crema va comunque applicata dopo il bagno in mare o piscina o docce ripetute o sudorazione abbondante, in quanto a causa dell’azione dell’acqua il suo SPF o la sua copertura sulla pelle può non essere sufficiente e portare a brutte scottature.
6. I solari con alta protezione non fanno abbronzare
Falso: usando anche un SPF alto ci si abbronza e si evitano scottature ed eritemi.
7. Gli autoabbronzanti proteggono dal sole
Falso: l’autoabbronzante procura una reazione chimica sulla pelle per scurirla, simile alla caramellizzazione e non stimola la produzione di melanina.
Come sono fatti i prodotti solari: nanoparticelle, filtri chimici e fisici a confronto
I prodotti solari sono prodotti cosmetici e come tali in Europa, devono avere una documentazione specifica, il PIF (Product Information File) che comprende anche la Valutazione della sicurezza e viene notificato presso il portale europeo, il CPNP (Cosmetic Products Notification Portal) dall’11 luglio 2013.
Nanoparticelle nei solari: come fa un consumatore a riconoscerle?
Per legge le nanoparticelle devono essere indicate in etichetta, se l’azienda produttrice utilizza un filtro solare in forma nano, lo devo indicare.
Un formulatore come può sapere se la materia prima che sta usando è nano o no?
Ogni produttore di materie prime, per esempio un filtro fisico come il biossido di titanio, deve accompagnare la sua materia prima da una scheda tecnica e da una scheda di sicurezza, molto dettagliate e compilate da un direttore tecnico, che firma tali schede anche a livello legale.
Oggi esiste anche un regolamento, il REACH, che concerne la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche. A questo punto se il formulatore ha le schede del filtro fisico, che indicano che non contiene nanoparticelle, è sicuro che il prodotto finale non ne conterrà e quando dovrà notificare il prodotto solare nel portale europeo, potrà scrivere nel CPNP, che il suo cosmetico non contiene nanoparticelle. Nel caso invece le contenesse, dovrà indicarlo sia nel CPNP che in etichetta.
Sulla pericolosità o meno delle nanoparticelle si sta parlando tanto, diciamo che non si sa ancora abbastanza su di loro (sono di recente introduzione) ed è per questo che vanno indicate in etichetta (sul prodotto cosmetico) se sono presenti.
Le aziende che producono solari eco-bio solitamente non scelgono questo tipo di materia prima, fino a poco tempo fa erano vietate dai certificatori del bio-eco, oggi qualcuno si sta aprendo.
Che filtro solare utilizzare? Fisico? Chimico? O una miscela di entrambi?
- Filtri fisici: sono preparazioni che usano, per esempio, Ossido di Zinco, Biossido di Titanio e hanno proprietà riflettenti, i raggi UV sono riflessi sulla superficie cutanea e non vengono assorbiti.
Sono biochimicamente inerti, non provocano surriscaldamento della pelle.
Hanno proprietà lenitive e protettive per la pellee vengono spesso inseriti in una formulazione water resistant con ottimi risultati.
I filtri fisici durano nel tempo, non sono soggetti a degradazione come i filtri chimici, quindi significa che da un anno all’altro mantengono la stessa protezione, quello che può irrancidire è la crema aperta l’anno prima al mare, perché fatta da oli e acqua, i filtri di per sé non danno problemi.Il filtro fisico è ad oggi l’unico filtro solare ammesso da enti certificatori dell’eco-bio come ICEA e AIAB, è considerato il più compatibile con il rispetto della pelle.
I due filtri fisici Ossido di Zinco e Biossido di Titanio sono ingredienti considerati “grase” [Generally Recognized As Safe and Effective] ossia conformi alle normative e possono essere tranquillamente utilizzati in prodotti solari adatti anche ai bambini.
- Filtri chimici: sono per esempio il Butyl Methoxydibenzoylmethane,Benzophenone-3(Bp-3), Octyldimethyl-PABA (OD-PABA), Octyl-Methoxycinnamate e altri. Sono sostanze di sintesi che catturano l’energia degli UV per evitare il danno alle cellule della pelle. L’energia viene liberata solitamente come calore e nel caso di filtri fotosensibili si ha la formazione di prodotti di degradazione che possono essere dannosi per la pelle. Possono dare irritazioni, sensibilizzazioni, fototossocità, fotoallergia, dermatiti, eritemi.
Ci sono filtri chimici che vanno evitati, come Paba e Trolamine Salicylate: oggi sono considerati “non grase” quindi non sicuri e altre sostanze appartenenti ai filtri chimici non hanno al momento dati a sufficienza per poterli considerare “grase” quindi sicuri, in tal senso la FDA sta sollecitando le aziende produttrici ad avere più studi e chiarimenti in merito.
Il Benzofenone è un filtro chimico largamente impiegato nei prodotti solari e nelle creme anti-età per le sue capacità filtranti nei confronti dei raggi UVB e UVA, numerosi studi scientifici ne hanno dimostrato la capacità di penetrare rapidamente nell’organismo e di interferire con l’attività ormonale, pertanto alcune tipologie di benzofenone sono state bandite in alcuni paesi, in Europa per esempio il benzofenone-1 è vietato nei cosmetici, ma sarebbe meglio vietare tutta la classe dei benzofenoni, vista la sua sospetta tossicità.
Ci sono studi che attestano che i filtri chimici possono passare attraverso il latte materno e quindi esporre i neonati a degli agenti chimici.
- THE TROUBLE WITH SUNSCREEN CHEMICALS Two European studies have detected sunscreen chemicals in mothers’ milk, indicating that the developing fetus and newborns may be exposed to these substances (Schlumpf 2008, Schlumpf 2010). A 2010 study by Margaret Schlumpf of the University of Zurich found at least one sunscreen chemical in 85 percent of milk samples.
- CONTACT ALLERGY TO SUNSCREEN CHEMICALS IN PHOTOSENSITIVITY DERMATITIS/ACTINIC RETICULOID SYNDROME (PD/AR) AND POLYMORPHIC LIGHT ERUPTION (PLE). BILSLAND D1,FERGUSON J.
- SUNSCREEN ALLERGY: A REVIEW OF EPIDEMIOLOGY, CLINICAL CHARACTERISTICS, AND RESPONSIBLE ALLERGENS ELYSE SCHEUER; ERIN WARSHAW
Riguardo ai bambini piccoli è nato anche l’allarme di pericolosità di accumulo dei filtri chimici, visto che il solare viene spalmato sulla pelle dei bambini tante volte al giorno.
Perché spesso sono preferiti i filtri chimici dalle aziende cosmetiche
E’ più facile formulare con i filtri chimici, addirittura alcuni produttori di materie prime, forniscono alle aziende cosmetiche preparati pronti di solari con filtri chimici, a cui vengono soltanto aggiunti profumo o estratti per caratterizzarli. Hanno il vantaggio di essere creme già stabili, poco costose e l’azienda non deve investire tempo per fare il preparato.
I filtri fisici sono la sfida del formulatore, più se ne mettono, maggiore sarà il fattore di protezione, ma minore sarà la spalmabilità della crema e il suo effetto bianco, come fare? Provare, testare, riprovare, ricominciare, aggiungere estratti vegetali che possono aiutare il filtro fisico ad aumentare il suo SPF e così magari poterne mettere meno, cercare emulsionanti e oli vegetali che possano aiutare la scorrevolezza delle particelle, in modo da rendere più piacevole l’applicazione. Tante ore di prove, di delusioni, ma anche di soddisfazioni.
Filtri solari e impatto sull’ambiente
Un altro grosso problema che riguarda i solari è il loro impatto con l’ambiente.
Qualunque cosa immessa nell’ambiente in quantità rilevante ha una conseguenza.
Se si scaricano tonnellate di prodotti solari ogni anno nel mare, qualunque sia il solare, potenzialmente creo un problema all’ambiente, quindi è più rispettoso scegliere il solare che ha un più basso impatto ambientale, per esempio il biossido di titanio impatta la metà rispetto ai più comuni filtri chimici.
Si può fare a meno dei solari?
La risposta è no. La nostra pelle ha bisogno di essere protetta, o la proteggiamo continuamente con degli indumenti o utilizziamo i prodotti solari.
La Repubblica di Palau, il 1 gennaio 2020, ha sancito l’entrata in vigore di un bando relativo alla vendita e utilizzo di solari. La misura riguarda solo i prodotti contenenti alcune sostanze ritenute pericolose per l’ecosistema marino, in particolare per i coralli.
La ricerca deve impegnarsi nel cercare sostanze sempre meno impattanti per l’ecosistema e per la salute della nostra pelle, al momento i filtri più sicuri per la pelle anche dal punto di vista salutistico e meno dannosi per l’ambiente sono i filtri fisici.
Il maggiore fattore di rischio per il melanoma cutaneo è l’esposizione eccessiva ai raggi UV, in quanto danneggia il DNA delle cellule della pelle e può innescare la trasformazione tumorale.
E’ doveroso fornire corrette informazioni alle persone sul modo di esporsi al sole e sui prodotti solari, cercando di non generare falsi allarmismi, ma nemmeno comprando in modo superficiale qualsiasi tipo di protezione. Sono molto importanti le campagne di informazione legate ai solari, per evitare di scoraggiarne l’uso con conseguenze gravi sulle persone.
Un’altra considerazione molto importante è quanto eco-bio è tutto il resto della formulazione del solare. Se utilizzo filtri fisici o chimici all’interno di una formulazione piena di siliconi, petrolati, DEA, MEA, PEG, il solare diventa molto più inquinante (e poco biocompatibile con la pelle), se invece utilizzo un solare con filtri fisici che segue le regole del eco-bio, secondo le regole degli enti certificatori come ICEA, AIAB, NATRUE etc.. so che avrò utilizzato un prodotto che non solo vuole più bene alla mia pelle, ma che è anche molto meno impattante per l’ambiente.
Un prodotto eco-bio è al momento la scelta migliore per se stessi e per l’ambiente.
Nel prodotto solare eco-bio oltre ai filtri fisici, tutti gli ingredienti sono rispettosi della pelle e dell’ambiente, vengono usati oli e burri vegetali come il burro di karitè, l’olio di riso, la vitamina E e altre piante antiossidanti come l’uva rossa, la carota, le alghe, per proteggere e lenire la pelle durante l’esposizione solare.
Gli ingredienti giusti per l’estate
Gli ingredienti da preferire in estate nei cosmetici devono avere principalmente queste caratteristiche: idratare, proteggere i capillari, lenire, rinfrescare, nutrire le pelli più secche e non ungere le pelli miste o grasse, stimolare la melanina, essere antiossidanti proteggendo la pelle dai radicali liberi provocati dal sole, drenare o sgonfiare le gambe appesantite dal caldo, riequilibrare il pH della pelle.
Vediamo in dettaglio quali sono:
- Aloe: sfiammante, cicatrizzante, lenitiva, idratante, contrasta i radicali liberi, tonificante, perfetta per trattare gli eritemi solari, dermatiti, brufoli, pelle disidratata, si può usare su viso, corpo e capelli.
- Burro di Karitè: composto da un’elevata frazione di trigliceridi (stearico 37%, oleico 49%), nutriente, SPF 4-6, riparatore della pelle, elasticizzante, contro eritemi solari, cicatrizzante, riepitelizzante, ideale per rugosità, screpolature, ricco in vitamina E naturale. Anti- secchezza cutanea, anti-età.
- Olio di Ribes nero: contiene acidi grassi polinsaturi omega 3 e 6 e vitamina E, antinfiammatorio, cortisone simile, perfetto per dermatiti atopiche, psoriasi, eritemi, rush cutanei, prurito della pelle, irritazioni della pelle, secchezza, anti-age, elasticizzante, speciale per couperose, pelle sensibile e reattiva.
- Oleolito di Carota in Oliva: nutriente, pelle matura, rugosa, stimola la melanina, migliora l’abbronzatura, ricco di beta-carotene e vitamina E, contrasta il processo di invecchiamento, ideale prima e dopo il sole per contrastare il photoaging, stimola la riparazione della pelle. L’olio di Oliva utilizzato per la preparazione ha SPF 4-6, nutre, è anti-age, contiene vitamina E, elasticizzante.
- Calendula: come TM (tintura madre), oleolito, infuso. Ripara la pelle, sfiamma, lenisce, cicatrizzante, contrasta il rossore dovuto a scottature e irritazioni, utile per eczemi, dermatiti, rinfrescante. Ideale anche per pelli con acne in fase acuta, arrossate e dolenti.
- Rosa: come acqua aromatica, TM (tintura madre), oleolito. Contrasta i rossori della pelle, lenisce, idrata, ripara, perfetto per couperose e pelle sensibile e reattiva. Dona armonia e benessere a pelle e spirito.
- Lavanda: come acqua aromatica, TM (tintura madre), oleolito e olio essenziale. Dermoprotettiva, purificante, lenitiva, contro prurito, infiammazioni della pelle, colpi di calore, mal di testa, cervicalgie, scottature, post ceretta, antibatterica, sgonfia gambe e caviglie, deodorante efficace, antibatterica.
- Elicriso: TM (tintura madre) o oleolito o olio essenziale. Antinfiammatorio, lenitivo, specifico pelli reattive e sensibili, dopo sole, scottature, irritazioni, calmante della pelle, restitutivo, ha azione antiossidante nei confronti dei raggi UV.
- Menta: come TM (tintura madre), infuso o olio essenziale. Rinfrescante, dermopurificante, raffreddante della temperatura della pelle, antibatterico, antiprurito, ideale per dare sollievo dopo scottature, eritemi, punture di insetto, sale e cloro, astringente per pelli con foruncoli, dermatosi. Utile per colpi di calore, mal di testa.
- Mirtillo: TM (tintura madre) o in polvere. Vasoprotettivo, venotonico, ideale per gambe gonfie, capillari fragili, gonfiori, edemi, couperose, pelle arrossata, ricco in vitamina C naturale, promuove la sintesi di collagene, è lenitivo, idratante, anti-età, elasticizzante e dermopurificante, adatto quindi a tutte le pelli da arrossate e sensibili a impure.
- Torba: prodotto di origine vegetale ricco di sostanze biologiche attive come acido umico, umina, acido fulvico, sali minerali, vitamine, aminoacidi. Riequilibra pH, stimola il collagene e l’elastina, detox, purificante, idratante.
- Melanina vegetale da dattero: protegge la pelle dai raggi UV, stimola la melanina della pelle, migliorando l’abbronzatura
- Vitamine: C, E, beta –carotene indispensabili per il benessere e la bellezza della pelle. La vitamina C stimola la formazione di collagene, la vitamina E ripara la pelle e la rende più elastica, il beta-carotene è la provitamina A che contrasta i radicali liberi e migliora l’abbronzatura.
- Acido ialuronico: idratante in forma di sale sodico (sodium ialuronate), rimpolpante, apporta idratazione e elasticità. Adatto per viso, occhi e labbra. Consiglio l’acido ialuronico prodotto tramite biotecnologia, a partire da grano, glicerolo vegetale e lievito per esempio.
- Oleolito di Iperico in oliva o vinaccioli: perfetto per calmare rossori, scottature, irritazioni della pelle, nevralgie, nutriente per pelli secche e sciupate, antimacchia da usare con costanza dopo il sole, ottimo doposole.
- Burro di Illipè: ricchissimo di acidi grassi, nutriente, elasticizzante, protettivo per la pelle, lisciante e vellutante per la pelle, rigenerante.
- Mallo di noce: in TM (tintura madre) o oleolito, reagisce con la cheratina di pelle e capelli formando un complesso pigmentante di color bruno, rendendoli quindi più scuri, accelera l’abbronzatura, in presenza di raggi UV stimola la formazione di melanina (melanogenesi), è ricco di flavonoidi antiossidanti.
- Fucus vesiculosus: detta quercia marina, è un’alga marina bruna ricca di vitamina B, C, E, iodio, ferro, beta carotene, polifenoli, magnesio, potassio, sodio. Aiuta ad accelerare il metabolismo, utile per cellulite e adiposità. Non adatto a chi soffre di problemi di tiroide (ipertiroidismo o assume farmaci specifici per la tiroide) e per le donne in gravidanza.
- Alga spirulina: è un’alga di acqua dolce, che non contiene iodio, quindi adatta a tutti, ricca di aminoacidi, proteine, vitamina A, beta carotene, vitamina del gruppo B (in particolare B12), ferro, calcio, potassio, zinco. Contrasta la pelle flaccida, ha azione detox e purificante per la pelle.
- Finocchio Marino: detta anche erba di San Pietro, ha azione diuretica, perfetta per edemi, cellulite, ritenzione idrica, stimola la lipolisi e limita l’accumulo di grassi.