Leggere un’etichetta cosmetica è di fondamentale importanza per il consumo consapevole, per capire cosa si sta usando sulla pelle e valutarne meglio la qualità. Non è semplice capire tutto quello che c’è scritto, ma ci sono alcune informazioni basilari che è davvero importante conoscere, per poter scegliere il meglio per noi e i nostri cari.
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L’INCI rappresenta l’elenco degli ingredienti di un cosmetico.
INCI = INTERNATIONAL NOMENCLATURE COSMETIC INGREDIENTS = elenco degli ingredienti
L’INCI è unico per tutti i paesi della UE.
All’interno dell’INCI si trovano anche dei nomi strani come linalool, eugenol, citral, essi rappresentano alcune delle 26 sostanze potenzialmente allergizzanti da indicare obbligatoriamente in etichetta, solitamente si trovano soprattutto nei profumi
DIRETTIVA 2003/15/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 febbraio 2003 che modifica la direttiva 76/768/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai prodotti cosmetici
In etichetta, nella lista degli ingredienti, se presenti, devono essere scritte anche le sostanze appartenenti all’elenco delle 26 sostanze aromatizzanti potenzialmente allergeniche “indipendentemente dalla funzione che hanno nel prodotto”
Esempio: linalool, geraniol, eugenol, limonene, citral, citronellol…
La Direttiva 2003/15/CEE non fa distinzione tra allergeni di profumi sintetici e quelli presenti negli Oli Essenziali Naturali, che non essendo molecole isolate, ma appartenenti a un fitocomplesso, solitamente sono meglio tollerate.
Al contrario del profumo, che ha solo proprietà olfattive, l’olio essenziale può avere proprietà cosmetiche e aromaterapiche molto interessanti e importanti per la cosmesi naturale.
Di fondamentale importanza è capire anche quando un cosmetico scade ed è meglio non usarlo.
DIRETTIVA 2003/80/CE DELLA COMMISSIONE del 5 settembre 2003
che stabilisce all’allegato VIII bis della direttiva 76/768/CEE del Consiglio il simbolo indicante la durata d’idoneità all’impiego dei prodotti cosmetici
Per i prodotti cosmetici per i quali la durata minima supera i trenta mesi va fornita un’indicazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto una volta aperto può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore.
PAO = PERIOD AFTER OPENING
Quindi se il prodotto cosmetico deve essere utilizzato entro 30 mesi si mette una data di scadenza vera e propria come negli alimentari, mentre se la scadenza del cosmetico è superiore ai 30 mesi non serve la data di scadenza, ma viene indicata solo la PAO. Il limite di questa legge è che non obbliga l’azienda a scrivere la data di quando è stato fatto il prodotto, quindi a scaffale si potrebbero trovare prodotti vecchi di anni e quindi con principi attivi meno “attivi”!
Il consumatore può scrivere o telefonare all’azienda produttrice e fornendo il lotto del prodotto, chiedere quando è stato fatto e se è ancora utilizzabile.
Il lotto corrisponde a una scheda di lavorazione del prodotto dove vi sono tutti i dati di tracciabilità delle materie prime e la data in cui è stato fatto, il lotto è una sigla di numeri e/o lettere indicativi solo per l’azienda produttrice.
La stessa procedura può essere fatta se appaiono delle anomalie nel prodotto, separazione dei componenti, colore diverso, odore rancido o pungente, consistenza anomala, formazione di patine sulla superficie o muffe.
Naturale: non vuole dire nulla, nel cosmetico ci potrebbe essere una pianta naturale, ma essere contenuta in una formulazione poco green, piena di derivati del petrolio per esempio.
BIO: gli estratti vegetali derivano da agricoltura biologica certificata, ma il resto del cosmetico potrebbe non essere green e contenere siliconi, petrolati e conservanti aggressivi.
ECO-BIO: Non esiste ancora una legge italiana o europea che regoli il mercato dei prodotti eco-bio, tutto è nelle mani di enti certificatori privati (come CPNP, ICEA, AIAB, ECOCERT, NATRUE etc) che certificano o meno la qualità dei cosmetici. A livello europeo si sta cercando di unificare i vari disciplinari con COSMOS.
Vegano: non devono essere presenti derivati animali, se sono presenti lard, lanolin, cera alba, collagen, lac, o helix asperis (bava di lumaca), significa che non è una formula vegan. Esistono degli entri certificatori anche per le formule vegan, come per esempio VeganOk, che oltre a non avere derivati animali, non devono contenere sostanze NON etiche, come ingredienti che portano all’estinzione di piante e/o animali e non rispettano l’ambiente. Attenzione anche alle colle delle etichette, dei tappi, agli inchiostri, che per essere vegan non devono contenere derivati animali.